La Caritas è un frutto del Concilio Vaticano II: condivide la missione della Chiesa cattolica di servire i poveri e promuovere la carità e la giustizia in tutto il mondo.Nel 1971 viene istituita da Paolo VI quale organismo della Chiesa Italiana con una «prevalente funzione pedagogica»: quella di educare la comunità cristiana a prendersi cura dei poveri in una dimensione liberatoria e promozionale dello sviluppo integrale della persona.
Prevalente funzione pedagogica
«Evidentemente – disse papa Montini nel primo convegno ecclesiale della Caritas Italiana nel 1972 - la vostra azione non può esaurire i suoi compiti nella pura distribuzione di aiuto ai fratelli bisognosi. Al di sopra di questo aspetto puramente materiale della vostra attività, deve emergere la sua prevalente funzione pedagogica, il suo aspetto spirituale che non si misura con cifre e bilanci, ma con la capacità che essa ha di sensibilizzare le Chiese locali e i singoli fedeli al senso e al dovere della carità in forme consone ai bisogni e ai tempi».
Nel 1972 la Caritas viene istituita anche nella diocesi di Novara per promuovere, anche in collaborazione con altre realtà e associazioni, la testimonianza nella carità della comunità, guardando allo sviluppo integrale della persona, alla giustizia sociale e alla pace con una particolare attenzione agli ultimi e ai poveri.
La carità è una dimensione irrinunciabile del credente e delle comunità cristiane. Ancora nel discorso al primo incontro della Caritas italiana, Paolo VI sottolinea come la Caritas abbia una validità sia all’interno della società civile perché «la carità è sempre necessaria, come stimolo e completamento della giustizia stessa», sia nei confronti della comunità ecclesiale perché «la carità resterà sempre per la Chiesa il banco di prova della sua credibilità nel mondo».
Allora come oggi, le due sfide principali restano quelle di aiutare le comunità cristiane attraverso le parrocchie ad assumere il servizio della carità cristiana in prima persona, non delegandolo a qualche associazione di volontariato, e di esercitare un servizio di carità genuinamente cristiano. Quest’ultima caratteristica in particolare comprende l’universalismo, la condivisione e la dimensione promozionale e liberatoria, ovvero il superamento dell’assistenzialismo e la rimozione delle cause della povertà.